I giorni della libertà

05 luglio 1944: Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
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05 luglio 1944: Adelmo Tosi
Lapide posta in Via Santo Stefano, 82/B, a ricordo del sacri...
12 luglio 1944: Via Pioppe
     Cippo in muratura con lapidino in marmo dedicato a...
14 luglio 1944: Massimo Meliconi
 Massimo Meliconi, nome di battaglia Gianni, (Bologna, 25 a...
21 luglio 1944: pasquali Paride
IN QUESTA CASA SI TEMPRO\'ALL\'ESEMPIO DELLA FEDE SOCIALISTA...
24 luglio 1944: Lino Ceranto
          ...
25 luglio 1944: Don Ilario Lazzaroni
 A PERENNE RICORDODI DON ILARIO LAZZARONIDOTTORE IN LETTERE...
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Dante Palchetti

Palchetti_Dante


Dante Palchetti nasce a Bologna il 18 ottobre 1923. Studia fino al diploma elementare e di mestiere fa l’operaio meccanico. Dopo aver fatto parte dei primi nuclei armati del Quartiere Bolognina, nel marzo 1944 si trasferisce in montagna dove si unisce alla Brigata Stella Rossa Lupo, comandante della «squadra d’azione», formazione a cui sono affidati compiti particolari e di responsabilità. Nel maggio 1944 è incaricato di rompere l’accerchiamento della brigata durante un rastrellamento e più tardi partecipa all’assalto alla Caserma di Savigno, oltre a contribuire in tutti gli altri scontri che la Stella rossa affronta nell’estate 1944.

Nell’autunno, in previsione di quella che è considerata l’ormai imminente liberazione di Bologna, scende in città e si aggrega alla squadra Temporale della 7a Brigata GAP Gianni Garibaldi partecipando a molte coraggiose azioni, tra cui quella dinamitarda che fa esplodere l’Hotel Baglioni, sede di comandi tedeschi. Dopo aver combattuto nella Battaglia di Porta Lame il 7 novembre 1944, rimane in città nonostante il proclama Alexander, che di fatto ferma l’avanzata alleata e la preannunciata liberazione.

La mattina del 12 dicembre 1944, Dante Palchetti raggiunge la base di via Lombardi 13, dove avrebbe comunicato di raggiungere le formazioni partigiane della Bassa Bolognese, ma la casa è circondata dalle SS tedesche avvertite da una delazione. Insieme agli partigiani decide di rispondere al fuoco e cercare la fuga rompendo l'accerchiamento. Nel tentativo, rimane gravemente ferito da una raffica di mitra al petto. Colpito alle gambe, si allontana con Elio Cicchetti verso via di Saliceto, ma per la grande quantità di sangue perduta, Palchetti muore, nonostante Cicchetti avesse tentato di caricarlo sulle spalle. Nello scontro a fuoco cade anche un giovane soldato austriaco, soprannominato Deutsch, che si era aggregato ai partigiani.

 

La lapide

Dante Palchetti e Deutsch

Giù